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Tutti contro tutti mentre tutto va in merda.

    Noi contro noi stessi, in fondo non era proprio uno stupido chi diceva che il primo nemico da sconfiggere siamo noi stessi.

    Chiacchiere da bar metaforico. Questa è la realtà della situazione delle menti italiane (e non solo, probabilmente) che hanno qualcosa da dire ma che se la scrivono e se la rileggono godendo della loro qualità umana o disumana. Come stare seduti al tavolo con la tovaglia a quadri bianchi e rossi, bere vin rosso e discutere di quanto la politica faccia schifo, di quanto i governi siano venduti. Tutti rivoluzionari a quel tavolo con la tovaglia a quadri bianchi e rossi. Ma poi? Cosa accade? Accade che l’uomo borghese ce l’ha vinta! Brucia il tuo divano! Diceva saggiamente qualcuno… ma gli allori della vita comoda non fanno schifo a nessuno, non è così?

    In più, con i mezzi informatici di oggi possiamo scrivere qualsiasi cagata sul web e troveremo almeno un pugno di fedeli coglioni quanto noi! Non è così? E questa cosa ci fa godere nel nostro profondo, non è vero?

    La serotonina ci piace e ci piace godere del nostro stesso narcisismo.

    La conseguenza è che se uno commenta un Tweet, un video sul Tubo, un chissà che cazzo, allora ci sentiamo inondati di piacere oppure ira (che è la stessa cosa), attaccati nella nostra persona, sulla nostra colonna eremitica. Noi difenderemo la nostra posizione disperata fino all’ultimo battito sulla tastiera. Ma poi? Chi ha vinto? Chi ha avuto un confronto?

    La verità è che nessuno vince e tutti perdono. Perdiamo tempo a scrivere e leggere 10k pensieri e commenti invece di agire.

    Basta, i commenti non servono più ad un cazzo. Le cose stanno come stanno e non c’è molto da discutere. Se si discute che lo si faccia per lo meno a quel tavolo bisunto con la tovaglia a quadri sorseggiando del vin rosso e non in pantofole seduti alla scrivania smenandosi le appendici.

    Smettetela, sì voi!, di odiarvi semplicemente perché uno dice la stessa cosa che dite voi ma con altre parole e aiutatevi a vicenda invece che annullarvi, non siete bambini viziati ma adulti; la Responsabilità e i tempi ve lo chiedono, Devs vvlt.

    La nostra bandiera comune, che uno la chiami come vuole, sventola al nome di Ottaviano, Costantino, Dante, Agostino, Nietzsche, Michelangelo, Brunelleschi, Da Vinci, Giordano Bruno, Galilei così come i bravi di Manzoni, i vari Innominati, quelli delle Bande Nere e perfino i lanzichenecchi. Ciò che ci fa appartenere a quella bandiera è una storia di cultura ed eventi che ci hanno plasmati simili. Non saremo mai tutti uguali, non andremo mai d’accordo ma è ora di mettere da parte i comodi bisticci e unirci sotto quell’unica bandiera che in fin dei conti ci unisce veramente tutti, perfino rossi e neri (e non è quella del Milan).