di M. P.

aka uomo-soia alle prese con frigoriferi e stufette.
Ora, vorrei introdurvi ad una branca meravigliosa della fisica e dell’ingegneria: la termodinamica.
Ovviamente c’è da chiedersi che c’entra la termodinamica! Ma soprattutto: che c’entra rispetto a cosa: bene la termodinamica ha a che fare con tutto. Espressamente il primo ed il secondo principio della termodinamica.
Per farla breve:
1mo principio della termodinamica: tutta l’energia che entra in un sistema deve anche uscire o il sistema accumula energia oppure si depriva di energia.
Un essere umano mangia (immissione di energia nel sistema), il cibo trasformato viene espulso in altre forme quali urina, feci, calore irradiato e CO2. Il cibo passa da uno stato energetico elevato ad uno più basso. Non solo il movimento ma anche i processi mentali (pensare alla gnocca o alle tette oppure a fantasmagoriche nuove norme europee così come pensare alle più alte sfere dello scibile umano) faranno consumare energia. Si considera qua la quantità non la qualità sia del movimento che del pensiero. Se si mangia più di quello che si consuma si ingrassa, se si mangia meno di quello che si consuma si dimagrisce, semplice.
2ndo principio della termodinamica: tutta l’energia spesa per compiere un lavoro si trasforma in lavoro (considerato come l’obiettivo dell’immissione di energia) e calore. Il rapporto tra “quanto lavoro viene prodotto” e quanta energia che viene utilizzata è considerata l’efficienza (il calore è considerato uno scarto). Più un’auto consuma benzina per andare da A a B meno sarà considerata efficiente.
Come vedete, qua può saltare all’occhio, al lettore più arguto, una osservazione importante: il lavoro “prodotto” da un certo processo è la parte importante. La “qualità” del lavoro è il come si usa quell’energia immessa nel sistema. Come si diceva, si può usare l’energia del cibo per pensare a gnocche e tette oppure creare la Divina Commedia. Può essere spostare scatoloni da una parte all’altra della stanza indefinitamente: si sta compiendo un lavoro…ma è una stronzata, tagliare la legna per l’inverno è decisamente un’azione più interessante. L’utilizzo delle risorse (cibo che si immette nell’organismo) può essere lo stesso ma la “qualità” del prodotto finale è decisamente diversa.
Certa gente, seduta a scaldare i famosi banchi, fa lo stesso. Vedete che la termodinamica c’entra, col loro corpo scaldano l’ambiente! Con le loro azioni alzano la temperatura dell’ambiente e dell’universo.
La società è una macchina termodinamica, per mantenere un flusso di informazioni logiche serve una grande struttura logica e di pensiero (“qualità” del pensiero). Se abbiamo gente mediocre a scaldare i banchi sia in politica nazionale (Italia, Spagna, Francia, Germania etc) e gente mediocre al parlamento europeo, avremo solo, in uscita, data l’energia in ingresso (€€€€) solo uno scarso ritorno (€/n, dove n è un numero grande a piacere). Questo vi fa capire che la politica ha un’efficienza. È come mettersi a pulire il pavimento con l’aspirapolvere indefinitamente: ad un certo punto raggiungerete un limite fisico per cui, per quanto continuiate a passare l’aspirapolvere, non riuscirete a pulire il pavimento meglio di quanto lo fosse già alla penultima passata.
La burocrazia è una macchina termodinamica: le regole, le norme etc hanno senso nel momento in cui il bilancio dell’energia usata da dei vantaggi. Ma quando per semplificare delle norme, si devono creare altre leggi, commi, regolamenti ad hoc, eccezioni etc, tutto ciò complica la burocrazia, l’efficienza per necessità si abbassa. Gente che scalda banchi e viene pagata per scaldarli e produrre ancora più stronzate quando non ce ne sarebbe bisogno. Questa gente alza la temperatura dell’universo (ovviamente è metaforico, anche perché l’universo si riscalderebbe comunque infatti ciò che conta è cosa resta di questo aumento di temperatura la cupola del Brunelleschi non è certo come certi mostri di cemento del milanese.)
Qualcuno questa inefficienza la deve pagare: e guarda un po’! il cittadino. Che surprise!!! Comunque, non dimenticatevi che anche il cittadino è colpevole. Meglio star fermi a quel punto, essere dei mattoni immobili.
E qua viene il paragone con il frigorifero: userò dei termini impropri ma cerco di essere più chiaro possibile. Il frigorifero non “produce” freddo ma è una macchina termodinamica che sposta calore. Sottrae calore da dentro il frigorifero e lo sbatte fuori. Per il 2ndo principio della termodinamica il calore che sbatte fuori sarà sempre maggiore (efficienza) del calore sottratto da dentro al frigorifero.
Più bassa la temperatura che volete avere all’interno del frigorifero e maggiore sarà la potenza necessaria per estrarre il calore per avere quella temperatura (temperatura e calore sono due cose diverse, una si misura in °C o Kelvin e l’altra si misura in Watt). Se il frigorifero diventa vecchio (gli attriti del motore aumentano, lo strato isolante si umidifica e riduce il potere isolante etc) allora, per mantenere la stessa temperatura di prima che il frigo invecchiasse, dovrete consumare più potenza per estrarre lo stesso calore.
State lottando con quella puttana di madrenatura, spero di aver chiarito il concetto Zen.
Se volessimo vedere il problema da un’altra angolatura potremmo immaginare di mettere il frigo in una stanza chiusa blindata e senza possibilità di comunicazione col mondo esterno (si dice sistema chiuso e adiabatico). Il frigo abbiamo detto, trasferisce calore da dentro a fuori. Ciò significa che la temperatura dentro sarà minore della temperatura fuori. Ma questo funziona solo se l’ambiente, in cui sta il frigo, riesce a sua volta ad assorbire il calore prodotto dal frigo (questa è una sottigliezza). Se la stanza in cui è il frigo non può scaricare il calore prodotto dal frigo stesso a sua volta da qualche altra parte (perché è blindata dall’esterno) …la temperatura della stanza aumenterà (provate a toccare un frigo dietro, dove c’è una serpentina, sarà necessariamente più caldo della temperatura ambiente). E non c’è scampo…o sarete costretti ad accettare che anche la temperatura all’interno del frigo aumenti oppure dovrete aumentare la potenza del frigo che a sua volta farà aumentare ancora più velocemente la temperatura della stanza. Qualsiasi cosa voi facciate siete fottuti.
Torniamo al paragone con la politica e la burocrazia, perché ha senso parlare di frigoriferi?
Perché la burocrazia è una macchina termodinamica e nello specifico funziona come un frigorifero. Ovvero quelle normative, regole, leggi e roba del genere serve a mantenere ordine (un flusso di informazioni logico ed ordinato): una temperatura della società che sia bassa. Vecchie normative sono come il frigorifero vecchio, per mantenere la temperatura della società costante dovrete aumentare la potenza OPPURE SEMPLIFICARE VERAMENTE IL SISTEMA. Ma ricordate, ogni semplificazione necessita di leggi e regole. Se serve troppa potenza per semplificare la temperatura aumenta ancora di più (ciò equivale ad aumentare la potenza del frigo nella stanza chiusa). Quindi i costi della burocrazia aumenteranno.
Se la cosa sfugge di mano, non c’è limite all’aumentare dei costi della burocrazia e quindi la temperatura della società aumenterà a sua volta. Però mi contraddico immediatamente: c’è un limite: ogni materiale ha un punto di fusione…alto che sia. E quel punto di fusione si chiama, in scienze sociologiche (non sono uno scienziato sociale quindi interpolo con un certo grado di spavalderia), Collasso.
Del Collasso saranno maggiormente responsabili i burocrati ed i politici e chiunque non si renda conto che il sistema è strettamente collegato con la termodinamica.
C’è gente che è capace di rendere le stufette moderne meno efficienti di quelle vecchie. Come direte voi? Una stufetta! Converte tutta l’energia che gli arriva in calore! Come potrebbe essere inefficiente! È l’emblema dell’efficienza uguale a 1 (o molto vicino a uno, 2ndo principio della termodinamica)! Ed invece è possibile. Ovvero quando non tutta l’energia viene convertita in calore, e questo succede introducendo stronzate tipo bluetooth, smart devices e cazzate del genere. Quando la “qualità” del lavoro fatto (e dell’energia spesa) è trasformata in puttanate allora anche le cose migliori si trasformano in sterco. Nulla si crea, nulla si distrugge tutto si trasforma. Panta rei!
E questa gente che crea tecnologia smart più stupida di quella che la precedeva è l’uomo-soia e, nello specifico, una sottospecie di questi è lo sgaragac. Non vogliamo entrare nei dettagli tecnici della definizione di sgaragac solo dire che deriva da un gruppo di uomini-soia che si fanno ufficialmente chiamare SGAC, pronunciato Es Gi Ei Si. In inglese suona cool ma se gli vogliamo dare veramente il tono che si meritano la pronuncia sgac va benissimo. Vi invitiamo ad approfondire il fenomeno per i fatti vostri. Gente in giacca e cravatta che si fa selfi con sfondi fichi e cool di stelle, pianeti, palazzi del potere, galassie, space endevours con conoscenza abbastanza ridotta di come rivoluzionano veramente le sfere celeste. E menzionare questa categoria di individui ci aiuta ad inquadrare il genere di inefficienze che colpiscono la scienza. E c’è chi dirà…«beh è ovvio che il, che ne so, 80% della ricerca sia sbagliata, perché è proprio per quel motivo che si ricerca. » Vero. Nessuno si aspetta che tutta la ricerca sia giusta ma almeno certe stronzate da uomini-soia o da sgaragac si potrebbero evitare senza che vengano sprecati soldi per dare stipendi a gente mediocre. E anche qua…quanti laureati che conoscente sarebbe stato meglio che avessero intrapreso altre strade? Che ne so: l’idraulico, il falegname, l’elettricista? Mestieri che se presi seriamente sono delle vere e proprie arti e per nulla facili. Ma no…riempirsi la bocca e parlare di fuffa ai congressi è più stiloso di fare l’elettricista. Ma tutto ciò ha un costo. La carta, la fuffa, la burocrazia, i laureati in scienze politiche, hanno un costo, l’energia spesa per lasciare che proliferino è incredibile.
Gente che brucia risorse senza produrre assolutamente nulla (con prodotto intendo anche un pensiero, una idea grandiosa, una volontà di sfidare l’uomo stesso, all’inizio dicevamo: pensare alla gnocca o alle tette o creare la Divina Commedia. Ah..anch’io penso alle tette, Dante pure ma l’uomo-soia non sa produrre nient’altro che calore e stronzate, stronzate che generalmente fanno perdere tempo a chi uomo-soia non è). Questo spreco però pare allo sgaragac- uomo-soia un grande progresso: la visione d’insieme è persa: non ci si accorge che la temperatura della società sta aumentando e che gli sforzi per mantenere il sistema in perenne movimento sono enormi. Ci sono troppe stronzate prive di contenuto e di bellezza perché le cose possano continuare a funzionare a lungo. Ad esempio, delocalizzare un’azienda da Italia a Cina, nel sistema ristretto azienda, è momentaneamente una boccata d’aria: il costo del lavoro si abbassa ed il ROI aumenta; ma ciò che si perde è la conoscenza che dalle persone dell’azienda viene trasferita altrove e che alla lunga svanisce dall’azienda stessa. Svegliatevi! Quello che si chiama know how ce l’hanno i vecchi che oggi hanno 80 anni e pochi altri stronzi! (Non certo i giovani che vengono sempre citati come il futuro!) Il resto si è volatilizzato in Cina! L’azienda si dissangua, gli stati si dissanguano. La cultura e la capacità di fare, si perdono evaporando quotidianamente; resta solo la fuffa di chi si riempie la bocca di fumo e lo sputa in faccia ad altra gente che non capisce più un cazzo perché ha perso ogni riferimento interiore di giusto-sbagliato, brutto-bello, stronzata-cosa importante.
Non c’è modo di uscirne sani e salvi, siamo già fottuti. L’unica soluzione è accelerare la caduta, aumentare la temperatura della società, aumentare la velocità della centrifuga e lanciarci il mattone dentro.