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Scienza, evoluzione e rapporto col moderno

    Aneddoto 1: storia arcana delle origini dell’uomo: pare che l’Homo habilis sia disceso dall’Australopithecus africanus, l’unico degli australopiteci ad aver lasciato una discendenza prima di estinguersi. Gli altri tre australopiteci noti (afarensis, boisei e robustus), per la felicità del WWF e di Greta, si sono estinti (Ciao. Bye Bye. Tschüß. Soyanara.) senza dare origine ad altri ominidi o specie. La piccola eccezione in realtà è l’afarensis che potrebbe aver dato origine all’A. africanus ma per i dettagli tecnici si rimanda a (1) infatti non è questo il punto. Ciascuno di questi quattro ominidi è determinato da tratti specifici che li differenziavano tra di loro. Una di queste caratteristiche è il volume della scatola cranica: uno aveva il cervello piccolo l’altro ce l’aveva più grosso (il cervello). Un Homo sapiens soians soia direbbe: Ovviamente quello che ha originato l’ H. habilis sarà quello col cervello più grozzo. Sbagliato. L’Australopithecus robustus aveva un volume della scatola cranica maggiore dell’africanus ma appunto, estinto senza discendenti. Ebbene l’evoluzione premia chi è al momento giusto nel posto giusto e riesce a riprodursi prima di crepare. Ma non ha nessuna connotazione di “giusto” o “sbagliato” specialmente se è una entità senza capacità di giudizio quale è la Natura (istintivamente non lo darei così assodato…ma procediamo).

    Aneddoto 2. Ho letto un articolo su Focus (rinnego immediatamente di averlo letto, ho letto solo il titolo e poi mi sono spruzzato dell’igienizzante negli occhi), lo potete trovare nelle note (2). I cinesi stanno creando un pesce senza spine così il palato dei consumatori può ingurgitare senza pensare alle spine…oh che sollievo! La domanda legittima è: che cazzo di ricerca è?
    Ebbene è la ricerca che è premiata da un parametro evolutivo ben specifico: $$$$. A differenza della selezione operata tra A. robustus e afarensis, qua c’è capacità di giudizio eccome. L’uomo sa giudicare e giudica (nell’era moderna) con parametri piuttosto spiccioli (appunto $$$$): droghiamo l’evoluzione della società e del pensiero nella direzione che pensiamo giusta, a priori attraverso modelli. Ma la cosa interessante è che nel modello non c’è casualità ma solo causalità. Avere fede nel modello in quanto simulatore della realtà diventa
    autoreferenziale nel momento in cui l’algoritmo plasma quella realtà.
    In tutto ciò, si svuota ogni valore etico sia della realtà che della scelta. L’etica di una scelta semplicemente non si pone. Se oggigiorno si scegliesse un parametro di sopravvivenza di una intelligenza artificiale rispetto ad un’altra lo si farebbe misurando la “dimensione” della scatola cranica che massimizza la produzione di $$$$. Ed è come dire che l’A. robustus all’epoca avrebbe potuto pensare “ah guardate quanto fico sono! Ho il cervello più grozzo! Quindi sarò più intelligente!” Invece era su un binario morto, non lo sapeva, nessuno avrebbe potuto saperlo, il modello prevedeva…#maccome

    E qua la riflessione diventa la seguente: seppur siamo la specie con il cervello più grosso (rispetto al corpo bla bla etc…) possiamo essere tranquillamente destinati ad un binario morto anche prima del previsto, specialmente se ci atteniamo soltanto a misurare la dimensione delle cose (le dimensioni non contano). Alla Natura non gliene frega niente, non ha giudizio (o magari sì?), non è che cambia qualcosa al buco nero in mezzo alla galassia se gli esseri umani sono sul pianeta Terra oppure se si sono appena nuclearizzati spianando ogni cosa. A conti fatti l’idea del progresso occidentale si basa solo su parametri pre-stabiliti (dimensione del cervello), chi ci dice che le balene non siano molto più spiritualmente progredite dell’essere umano? O che il folle non
    sia più giusto del normale? La politica della scienza degli ultimi tempi sta mozzando tutto ciò che è agli estremi della gaussiana: viene definito come sbagliato ciò che è fuori dalla “normalità”.

    (1) Il Cammino dell’Uomo. Richard G. Klein, Zanichelli (5a edizione 1999)

    (2) https://www.focus.it/scienza/scienze/cinesi-hanno-creato-pesce-senza-spine