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Lo Stortitelling

    Leggendo i giornali, guardando i telegiornali, anche ascoltado alcuni capi di stato, oltre al normale puzzo sulfureo c’è un altro miasma che risale. Un problema, un dubbio che ci avvolge come la nebbia: quei ragionamenti, quasi quasi, filano pure.

    Ad esempio

    Troppa CO2 fa male -> facciamo cose per ridurla -> non vorrai tenerti ancora la tua auto?

    Putin ha invaso l’Ucraina -> invadere è una cosa brutta -> opponiamoci alla Russia

    Il covid-19 può uccidere -> serve una soluzione -> iniettati questo farmaco, presto!

    Cazzo. Merda. E che gli vuoi dire? Non gli si può dire nulla, almeno così su due piedi.

    Eppure, anche se tutto quello che esce dalla bocca del Kombinat fila liscio, dolce come il suono del pifferaio magico, deve esserci qualcosa che non va. Dopotutto non compreremmo dal Kombinat Bruxelles/US/NATO nemmeno un fiammifero usato, perchè i risultati delle loro azioni parlano per loro: via la proprietà privata, il libero arbitrio, la libertà di pensiero, il razionamento del gas, della luce e dell’acqua potabile…
    Sono tutti sinceri e noi sbagliamo? Oppure ogni cosa è una menzogna?
    O invece sta succedendo dell’altro?

    Come nei trucchi degli illusionisti, spieghiamo dove sta l’illusione. E per spiegare cosa succede partiamo da un’analogia. E se questa ti sembrerà ardita, caro lettore, sappi che il primo teorema di incompletezza di Gödel richiede un salto di fede molto più ardito, eppure funziona. Quindi non rompere il cazzo a me e ascolta bene:

    La realtà (così come gli eventi e la conoscenza) forma un tessuto intrecciato che assomiglia ad una trama perfetta: ogni elemento si raccorda in modo continuo a quelli circostanti, e ogni “pezzo” è cucito in modo continuo agli altri, e via via fino ai bordi. Non ci sono strappi, non ci sono buchi, il filo è sempre lo stesso, non ci sono rattoppi o inversioni. Questo è un grosso problema per chi vuole mettere la sua trama, scambiarne l’interno con l’esterno, cambiare colore al filo. Non si può fare in modo pulito, non è possibile inserire trame esterne nella realtà.

    Come fa quindi l’illusionista di turno?

    Corrompe la trama originale, fa un taglietto qui, uno strappetto là, inserisce un punto in più o in meno. Ecco che ora può raccordare, cucire la trama della realtà con qualsiasi monnezza di narrazione abbia in mente, voilà, ecco la nuova versione riveduta e corretta della realtà da mostrare al popolo.
    Ora, se l’illusionista è abbastanza volpone farà un lavoretto piccolo e poco visibile, poiché una volta che la trama originale è saltata, e con lei la continuità logica, si potrà comunque arrivare a dire e pensare qualunque cosa. E più l’intervento di correzione sarà piccolo, più ampi saranno gli spazi di tela continua, sufficientemente ampi che quando ci si soffermerà solo su di essi, nei telegiornali, a lavoro, a cena tra amici..non si vedrà nulla fuori posto: lo stortitelling è iniziato altrove, vicino ai bordi, in un pezzo di tela di cui non parla nessuno, una imperfezione abbastanza minuta da scivolare alla vista ma così sostanziale da cambiare la trama.

    Di preciso, che tipo di rattoppo fa l’illusionista? Immaginate di avere una tela bianca perfetta e di volerla sabotare per avere lati invertiti, buchi, toppe, tessiture diverse..vi si possono diversi interventi. Allo stesso modo l’opera di rattoppo dello stortitelling può avere diverse forme:
    – modificare o omettere un pezzetto di storia
    – inserire una premessa fasulla o un fatto inventato
    – invertire causa ed effetto
    – sostituire il fatto bianco con un fatto colorato
    – invertire la realtà
    – tagliare la storia esistente e cucirci la nuova storia
    – …

    A livello locale può sembrare ineccepibile, ma se si allarga lo sguardo e si seguono tutti i fili in tutte le direzioni, prima o poi si arriva al nodo bastardo, alla premessa poco logica buttata lì in modo apparentemente innocente, al ragionamento logico che salta un pezzo, al dato assoluto che in realtà è inventato, ai dati veri ma interpretati ad hoc per sostenere una tesi.
    Questa è la potenza e allo stesso tempo la debolezza dello stortitelling.
    Lo stortitelling nasce e vive e si rivela grazie all’inghippo nella trama.

    Poco importa dove ci si trovi nella tela o quale sia l’argomento, seguite il filo logico e storico, quello vero rimane coerente fino a 1+1=2, fino ad Aristotele, fino a Pasolini, fino alle equazioni della Termodinamica.

    Tutto il resto è stortitelling.