Vogliamo speculare qualitativamente giocando con l’idea di progresso tecnologico: mettiamoci quindi dal lato del becero materialista assoluto che misura le cose con la quantità, ebbene possiamo affermare la seguente legge:
Dato un livello tecnologico di una certa disciplina, servirà una quantità di energia maggiore o uguale a quel livello tecnologico per avanzare ad un livello tecnologico successivo.
Ovvero, consideriamo la fissione nucleare: per avanzare di un livello tecnologico, quindi essere in grado di realizzare la fusione nucleare, è necessaria una quantità di energia uguale o maggiore a quella che è stata necessaria per raggiungere il livello tecnologico precedente (quindi la fissione nucleare in questo esempio).
Un corollario è: non necessariamente il livello tecnologico successivo può dare risultati migliori del precedente.
Se ad esempio considerassimo i pannelli fotovoltaici come livello successivo al reattore a fissione nucleare (cronologicamente sono venuti dopo infatti), i pannelli fotovoltaici forniscono, a parità di investimento di risorse, meno energia per unità di energia investita nel costruirli rispetto a quella di un reattore nucleare.
Esiste infatti una quantità, chiama E-ROI, ovvero Energy Return On Investment, che mostra quante unità di energia vengano investite rispetto a quante ne vengano poi ottenute durante il funzionamento dell’impianto (questo ovviamente è al netto della conoscenza necessaria per sviluppare una certa tecnologia). Giusto per fare dei numeri da wikipedia il nucleare è a EROI 106 mentre i pannelli fotovoltaici da tetto sono a 4 o 7. Ovviamente, sito che vai numero che trovi…però è giusto per dare un ordine di grandezza. L’idroelettrico è a 50 ad esempio, infatti usa tecnologia dell’800 (cemento armato e turbine idrauliche ignoranti) e produce un bel po’ di energia (ma cambia radicalmente certi ambienti, in Europa prevalentemente montani).

Tutto ciò è per far capire che, se per qualche motivo perdessimo (in Europa ad esempio) completamente la conoscenza per costruire reattori nucleari il rischio sarebbe che potremmo non essere mai in grado di realizzare la fusione nucleare. Infatti per la fusione nucleare è necessaria una quantità enorme di energia per fare esperimenti, far funzionare laboratori, istituti di ricerca e fisicamente attivare la reazione stessa. Non è certo con pannelli fotovoltaici o mulini a vento che si riuscirebbe ad avere la densità energetica per portare avanti una impresa titanica del genere, basta guardare l’EROI.
Guardiamo dall’altra prospettiva invece, facciamo finta di tornare indietro a livello tecnologico di 200 anni, quindi con il motore a vapore ed il carbone, perché ad esempio si è deciso di deindustrializzare l’Europa, se si volesse ristabilire una economia basata sul petrolio o sul gas, sarebbe molto più complicato che in passato. In certi posti (Libia coloniale ad esempio) facevi un buco di 20m per terra e usciva il petrolio da solo. Cosa significa? Che l’energia necessaria all’estrazione era praticamente nulla, ovvero compatibile con la scarsa efficienza dei motori a vapore o la tecnologia dell’epoca (200 anni fa). Oggi questa facilità non esiste perché quelle fonti sono state consumate. La soglia di accesso a quell’energia fossile è molto più alta (perché non fai più un buco per terra ed esce petrolio).
Ecco: la soglia di energia!, torniamo alla Legge esplicitata precedentemente.
In sostanza, regredire a forme di energia che hanno un basso EROI può significare non essere in grado di poter sviluppare tecnologie chiave con EROI molto maggiori (fusione nucleare).
Alcuni ragionamenti qua sono portati all’estremo più per ragioni esplicative ma ciò che la politica di Bruxelles sta facendo è di de-industrializzazione dell’Europa attraverso obblighi di legge per facilitare la green economy. Purtroppo però per quest’ultima, eccetto per l’idroelettrico che rappresenta un ottimo investimento, gli EROI sono considerevolmente inferiori a quelli delle centrali nucleari.
In un paese (Europa) che si può definire, progressista, l’energia è tutto. In un mondo digitale i server devono girare 24/7 (una volta quando si spedivano lettere non c’erano strutture sempre accese se non il corriere che si spostava o bruciando petrolio o a cavallo, quindi l’energia per grammo di lettera era irrisoria, oggi ci sono MW di potenza necessari per far andare tutta sta roba). Senza contare la rete internet WiFi della telefonia mobile che richiede Gflop di banda e antenne ripetitrici per gestire tutto il traffico in entrata ed uscita dai dispositivi.
Quindi la soglia di energia di sopravvivenza del sistema si alza ancora di più quando le esigenze per mantenere in movimento il sistema si alzano ulteriormente rispetto al passato (un articolo su Forbes afferma che questa soglia sia un EROI di 7, citando a sua volta un lavoro di Weißbach ,si veda qua, quindi i nostri pannelli solari restano ben fuori. Ricordiamo inoltre che tutto ciò che viene fatto in modo che l’EROI sia più basso, ovvero mixing di diverse fonti di energia, andrà ad incidere sull’economia del paese.)
Se l’Europa finisse sotto quella energia di soglia potrebbe non rialzarsi mai più, anche perché quelle fonti, come abbiamo detto, facili da trovare, sono assai più scarse di un tempo (l’eccezione potrebbe essere per la torba e il carbone ancora abbondanti in Germania ad esempio). Lasciare che aziende metalmeccaniche, fonderie ed acciaierie non siano più competitive significa uccidere qualsiasi strategia economica europea a vantaggio di qualcun altro che non gioca per farci vincere ma gioca per se stesso. Importare le prossime auto elettriche dalla Cina farà solo indebolire l’industria automotive europea perché la competitività è ridotta, perché? Perché per fare qualsiasi cosa serve energia. Investimenti errati sulla politica energetica possono distruggere nel giro di qualche decennio un paese. Così è stato per l’Italia quando ha detto due volte, sotto ricatto psicologico, no al nucleare. Una decisione strategica per il bene di una paese è stata lasciata alla mercé del sentimento emozionale di una popolazione non in grado di prendere quel tipo di decisioni perché ignara delle conseguenze strategiche.
Cosa costerebbe oggi all’Italia, da sola, per ricostruire le conoscenze guadagnate negli anni cinquanta dai fisici ed ingegneri italiani che hanno lavorato sul nucleare? Una infinità, non sicuramente ripagabile in termini energetici con pannelli fotovoltaici, per giunta neanche prodotti in Italia (vai a trovare le terre rare in Italia…). L’Italia dimostra la legge del progresso tecnologico ricadendo dietro a quella soglia energetica di cui parlavamo. Così accadrà tra uno o due decenni in Europa se la direzione presa resta quella attuale.
Ah, un’altra cosa, se non avete capito questo articolo, niente paura. Voi sicuramente avrete votato per il Referendum sul nucleare (in Italia). Pensate che avrete votato qualcosa con effetti molto ma molto più complessi di questo articolo, chiedetevi quindi se ha senso esercitare un voto quando non si possono e non si riescono neanche a capire articoli di una certa semplicità. Che valore ha la democrazia quando il risultato è estorto in modo criminale?
Articolo di Forbes in link completo: https://www.forbes.com/sites/jamesconca/2015/02/11/eroi-a-tool-to-predict-the-best-energy-mix/