
Conosciamo la retorica americana e di conseguenza quella dei loro film.
Possiamo dire che il desiderio superomistico americano si sublima nella proiezione cinematografica di supereroi dalle capacità sovraumane. Supereroi a cui è concesso passare col rosso e che sono fuorilegge ma lo fanno per “il bene dei poveri” una forma di Robin Hood che, investito da un potere superiore, puniscono illegalmente i cattivi che i buoni non riescono mai a catturare e multare perché corrotti (tra l’altro a noi stanno simpatici i fuorilegge che seguono il loro codice etico infrangendo le leggi. Ricordiamo che le leggi sono fatte dagli uomini e che di conseguenza possano essere anche in cattiva fede se non sbagliate o fatte in modo da essere interpretate nel modo sbagliato).
Ma nella vita reale? Se un Batman, Iron man un Gesù Cristo e un Topgun esistessero veramente? Verrebbero messi dentro all’istante, non riuscirebbero a infrangere quelle leggi sopra indicate: eccesso di velocità in zona urbana, violazione di spazio aereo Alpha, camminamento sulle acque del parco naturale, violazione della privacy per aver fotografato un MIG-28 in volo rovesciato, pur essendo il MIG-28 un aereo inventato, ma non è questo il punto.
Più si desidera qualcosa e più si dimostra che quella cosa in realtà ci è aliena.
Gli americani hanno bisogno di supereroi e, per diffusione, anche gli europei; c’è comunque una differenza sostanziale tra i primi e gli ultimi ma nono è questa la sede. Quel bisogno di eroismo è in realtà il sintomo dell’impossibilità di averne nella vita reale. Qua mettiamo il solito disclaimer, ovvero che stiamo parlando in generale, ovvero che non neghiamo la puntualità degli avvenimenti: sicuramente in Nord Carolina, durante gli allagamenti, ci saranno state decine e decine di eroi e non fumettisticamente fasulli ma veri!: con facce vere, barbute, belle e brutte. Ma in fin dei conti non c’è nessuna celebrazione di queste persone vere, resta una forma di normalità dovuta. Ciò accade forse perché quelle persone che esistono non volano a mach 2 con una tuta o con la faccia mascherata da pipistrello.
Facce normalissime come il pilota del Su-27 che ha abbattuto un MQ-9 Reaper americano da 32 milioni di dollari innaffiandolo di nafta (https://www.youtube.com/watch?v=LqsSYp-51Hs). Non bisogna essere fighi come Tom Cruise per essere dei piloti coi coglioni!, la cosa ridicola in tutto ciò è stata la stampa occidentale che ha definito l’abbattimento del Reaper “Non professionale” (https://www.eucom.mil/pressrelease/42314/russian-aircraft-collides-into-us-unmanned-system-in-international-waters) Ma che ci stava a fare un drone americano sul Mar Nero? Mah…chissà…
Proprio quelle figure ribelli di super eroi idolatrati dalla cinematografia americana in realtà sono quei loro nemici. Nemesi? No, normalità della vita che viene lasciata accadere, credete che quei piloti abbiano avuto l’ordine di pisciarci sopra? No, è stato puro genio creativo.
Chi fa il topgunnesco “volo invertito” è un Su 35 che passa tra un F16 e un Tu-95 giocandoci a nascondino (https://www.youtube.com/watch?v=qR_PW8cArwk). La scena è chiara, il pilota americano ha “intercettato” il Tu-95 che aveva pisciato fuori dal vaso sopra l’Alaska e il pilota russo mezzo matto sì fa vedere senza mostrare il minimo dubbio. Genio creativo contro lo sterile ordine procedurale.
Il top gun americano è un film col personaggio figo, quello russo è nella vita reale e ha il facciotto di uno che guida i furgoni in Kamchatka.
La realtà è qui ed ora, fanculo i film.