
Le parole del ‘900! Fascisti! Comunisti! Vigliacchi! Bamm!… esplosione, stazioni di treni in pezzi, stelle a cinque punte, minacce, rapimenti e morti.
Oggi tutto ciò è acqua passata. Punto. Perché? Semplice: la differenza tra l’ideologia intesa come credo politico, idea e azione e l’ideologia intesa come appartenenza ad un gruppo in base alle bandierine sventolate e agli slogan urlati marcano uno spartiacque antropologico non trascurabile. Il fallimento del capire la connessione tra il simbolo e l’ideologia.
Come al solito, non ce ne frega di esprimere giudizi sull’ideologia bensì sbattere in faccia al lettore lo stato della decadenza.
Oggi la parola fascismo è diventata un insulto, una sorta di condanna divina, un marchio nero di ignoranza, bigottismo, anti-progressismo, talmente variabile e volatile che praticamente è una parolaccia di per se. Si perde di vista chiaramente che le forme manifestate del comunismo non si differenziano in modo particolare dal cosiddetto fascismo, fascismo inteso come totalitarismo cattivo. Non ci ricordiamo infatti che il signor Mao e zio Baffone abbiano veramente agito nell’interesse del popolo…piuttosto hanno mandato a crepare un’ingente quantità umana anche molte volte superiore ai cosiddetti fascismi. Quindi boh…ci chiediamo come mai questa differenza di trattamento? Fascisti cattivi e comunisti buoni (o accettabili per lo meno)? Sarà perché hanno vinto la guerra? Mah! Gomblotto.
Il problema di fondo è che alla fine c’è un gusto perverso nel creare modi di dire indicando il nemico comune che sia immune da qualsiasi possibilità di difesa. Nazi fasci cattivi sempre e comunque, nessuna possibilità di appello, viva Ingolroius Bastards. Si perde chiaramente ogni punto di vista storico e fenomenologico. Si perde di vista che il fascismo in Italia è nato nel cratere mescolatore ed esplosivo di arditismo e futurismo. L’innesco lo fece sicuramente d’Annunzio (si veda la Carta del Carnaro). Niente di più rivoluzionario e meno conservativo. Nello stesso tempo però in quell’atmosfera incendiaria si respirava il mito del superuomo che se ne frega della morte e prende il rischio come il sommo divertimento. La purezza di questo atto trova nella storia pochi altre eguali. Tutto ciò non ha nulla a che fare coi simboletti scalcinati usati dal battagliano azov o da espositori di tele alla curva nord o sud…chissà qual è quella col braccio teso…non sono esperto.
Il fascismo inteso in senso puro è uno stato meditativo profondo in cui, chiunque si possa dichiarare tale, fascista, lo è prima con se stesso. Chi mena le mani perché trova giovamento nel menarle è solo un coglione, che abbia la testa pelata e una croce celtica sul bomber di pelle finta del discount non lo autorizza a definirsi fascista. È un arancia-meccancista, vittima del sistema privo di contenuti, cosa ci si vuole aspettare? Qua ovviamente non neghiamo l’utilità degli schiaffoni atti a far comprendere meglio alcune idee che i libri non possono trasmettere.
I nazisti degli azov ucraini sono degli hooligans da stadio che sventolano bandiere, i comunisti sovietici sbandierano altri vessilli: la gente che si insulta dandosi del fascista e del comunista sta solo insultando i simboli, le bandiere. Il fascismo dei vecchi simboli è archeologia… Il fascismo vero oggi, se vogliamo usare il concetto di Pasolini, è la prepotenza di un sistema globale che omologa tutto e tutti: viene esercitato dalle multinazionali attraverso la mercificazione e il consumo e nel meccanismo burocratico delle regole procedurali borghesi.
Si sostituisce la parola “totalitarismo” con “fascismo” e con ciò si commette un grandissimo errore.
Secondo l’ideologia occidentale:
Totalitarismo = Fascismo.
Società occidentale = Democrazia -> quindi non è fascismo. -> fascismo cattivo! Dittatori! totalitarismo!
Eccola la sostituzione! Essendo la società occidentale democratica non può essere fascista e quindi chiaramente non può essere totalitaria. Ovvio soyaboys! La DEMOCRAZIA non può essere TOTALITARIA!1!1!!11!1
Ma chi lo dice? Lo afferma la stessa società che si dichiara la migliore delle società possibili. Come non crederle…
I mandati vaccinali ci sembra mostrino il contrario, la nostra presidenta della commissiona europea ci sembra operare secondo altri schemi che quelli del senno e dell’imparzialità. Ma che volete…sono opinioni superficiali di un blog sconosciuto…
Da cosa è guidata questa fallace definizione delle cose? Ignoranza soprattutto, mancanza di tempo per riflettere. Ma la società dei consumi, che vuole tutto sempre più veloce ci mette del dolo… verrebbe voglia di staccare la spina. Ohh che piacere! Tutti al buio a guardare gli schermi vuoti di se stessi riflessi negli occhi.
Saluti.