No, non stiamo parlando di processi “giuridici” bensì di processi intesi come “procedimento”; potremmo anche chiamarlo algoritmo o procedura.

Se nella società la corruzione diventa la norma allora essa diventa giusta. Giusta inteso non come idea assoluta del giusto, ma appunto, nel senso prettamente legale. Convive, ovvero, con l’ambiente sociale. Qualche volta salta fuori un capro espiatorio, ma è solo un fuse che da un momento all’altro ha iniziato ad essere scomodo a qualcuno, verrà eliminato e sarà un altro granello di sabbia nella clessidra del tempo.
Cos’è la corruzione?
Sostanzialmente un favoritismo retribuito con quella che si chiama tangente. Esempio: io azienda voglio vincere l’appalto per la costruzione di un ponte allora pago il sig. Bertucci (nome inventato) che ha il potere di influenzare la giunta che sceglierà il vincitore dell’appalto, la mia azienda appunto.
Fin qua tutto chiaro e lineare, adatto alle menti semplici che guardano la televisione e leggono Rebupplica o Il Corriere della Sega. Sia l’azienda che il Sig. Bertucci sono perseguibili dalla legge (di leggi ne hanno fatte a sufficienza e non ci interessa citarne i commi).
Ma cosa accade se le cose diventano più complicate? L’uomo di Rebupplica ha chiaramente bisogno di spiegazioni e di giornali che semplifichino per lui, quindi si ricadrà nella casistica qua sopra, è inutile citare il mito della Caverna. Ottimo, ma proseguiamo nella nostra breve avventura nel corpus socialis.
Stavamo dicendo, cosa accade?
La mia azienda paga un’azienda di consulenze che recluta personale tecnico in varie altre entità. Chi recluta lo fa in base ai valori fondamentali dell’azienda, inclusività, tolleranza e pari opportunità (oggi).
Capita che una di queste entità sia la giunta per la selezione dell’appalto. Chi appartiene a quella giunta ha perfettamente chiari quali siano i valori più importanti sulla base dei quali selezionare l’azienda più idonea.
Ovviamente la mia azienda, o la stessa di consulenze sopra citata, farà fare delle valutazioni ad altre aziende di management consluting (errore di battitura ma ho deciso di lasciarlo), nelle quali figli sbarbati (valido anche per le figlie LGBTQ*AAA+++ friendly) di altri managers & CEOs sono stati parcheggiati per crearsi il loro avvenire luminoso. Ovviamente la mia azienda surferà i power points e risulterà tra le top ten di questo e di quello. Ovviamente dobbiamo mettere tutto in prospettiva: più pago le aziende di management consluting più di conseguenza, essendo il tempo denaro (30 minuti in più), loro avranno tempo di approfondire e creare studi adeguati sulla mia azienda e quindi trovare i migliori punti di forza da evidenziare alla sopracitata giunta.
Non c’è scampo, la mia azienda vincerà l’appalto.
Dimostreremo di essere l’azienda che supporta maggiormente the current thing e che è all’avanguardia e 4.0 (non importa in cosa e cosa significhi 4.0, potrebbe anche essere 5.7).
Magari si potrebbe anche sponsorizzare un lavoro di un tesista in giornaleria su certe attività scomode della mia azienda rivale. O magari potrebbe essere la sopracitata azienda di consulenze a farlo, il fine giustifica i mezzi.
Questa non suonerà certamente come corruzione (o meglio, per così come ormai l’abbiamo messa è chiaro che suona come corruzione) perché nessuno sta scambiando direttamente la mazzetta. Tutto è infatti legale e fatto alla luce del sole. Un monaco del 1300 forse l’avrebbe definita corruzione dell’anima ma oggi ci fai la tesi (e non me ne frega un cazzo che i monaci sono vecchi, acqua passata, cose da Star Wars!, sono pur sempre essere umani più evoluti del medio studente universitario odierno).
Il trucco per camuffare queste mores è aggiungere strati e strati di interazioni clientelari e complessità burocratiche localmente legali quindi, in una società superveloce, in cui non c’è tempo di comprendere la complessità delle interazioni, la legalità locale è più che soddisfacente.
Ne viene quindi che il concetto di legalità, ovvero, rispettare regole, viene mantenuto saldo dal velo intoccabile della complessità della società. Cosa diversa è invece per i comuni mortali che, TRASGRESSORI, sono multati per eccesso di velocità a 54km/h e che ignorano che usare il buon senso li farà fallire.